La politica (fallimentare) di Elon Musk su Twitter X continua. In uno dei suoi vari tweet (ora chiamati semplicemente post) Elon Musk ha annunciato l’introduzione di una tassa per i nuovi utenti che desiderano utilizzare il Social Network.
A partire dal prossimo anno, Musk (famoso anche per tecnologie rivoluzionarie che permettono ai tetraplegici di controllare internet col pensiero) ha parlato di una tassa per i nuovi utenti di X, una quota “simbolica” di 1 dollaro l’anno per poter pubblicare messaggi, mettere mi piace, aggiungere ai segnalibri e rispondere.
Il CEO ha suggerito che questa tassa sarà fondamentale per filtrare gli utenti autentici dai bot automatizzati. In passato, altre regioni come le Filippine e la Nuova Zelanda hanno visto l’introduzione di tariffe simili. I criteri di selezione di questi paesi per il test non sono stati precisati.
I bot di Putin: cosa sono
Uno dei casi più eclatanti di manipolazione digitale è rappresentato dalle “Brigate del Web“, note anche come “esercito troll russo”. Questi bot, sponsorizzati dalla Russia, operano in gruppi organizzati per manipolare le discussioni online con commenti politici anonimi.
Fenomeni simili, sebbene meno automatizzati e con maggiore intervento umano, sono stati segnalati anche in Cina, dove si cerca di indirizzare il discorso pubblico, sopprimendo le voci critiche e promuovendo quelle favorevoli al pensiero politico dominante. Una cosa simile è successa e succede attualmente in Israele, dove gli studenti ricevono delle borse di studio per “difendere”il paese sui social.
L’obiettivo principale di questi bot russi è sostenere la propaganda pro-Putin e il governo russo, impiegando tecniche sofisticate di disinformazione. Queste attività includono la manipolazione di articoli e discussioni rilevanti, particolarmente su piattaforme influenti come X.
Un periodo di “prova” prima della tassa per i nuovi utenti
Per non alienare completamente i nuovi utenti, X offrirà un periodo di tolleranza di tre mesi, durante i quali i nuovi iscritti potranno utilizzare tutte le funzionalità della piattaforma gratuitamente.
Trascorso questo lasso di tempo, dovranno decidere se pagare la quota per continuare a interagire con i contenuti o limitarsi a visualizzarli.
Tassa per i nuovi utenti: una politica anti bot
La decisione di Musk si basa sull’inefficacia delle attuali misure anti-bot, come i CAPTCHA, che sono facilmente superabili grazie agli avanzamenti dell’intelligenza artificiale.
I bot rappresenterebbero una costante minaccia per le piattaforme social, (alcuni paesi li usano attivamente per pilotare l’opinione pubblica) in grado di manipolare discussioni e influenzare pubblicamente l’opinione con messaggi spam o inautentici.
Celebri anche bot a tema sessuale (che in automatico rimandano al proprio link in bio con la “promessa di nudini”).
Reazioni e implicazioni
La proposta di questa tassa ha suscitato reazioni miste. Da un lato, potrebbe effettivamente diminuire il numero di bot, migliorando così la qualità delle interazioni su X. Dall’altro, c’è il rischio che tale misura scoraggi i nuovi utenti genuini, che potrebbero sentirsi riluttanti a pagare per un servizio che era precedentemente gratuito.
Tassa per i nuovi utenti? Una provocazione
Questa “proposta” con tutta probabilità fa parte delle solite provocazioni del CEO. Che fanno eco ad una gestione che (così come succede ad Instagram e altri social), non riesce a sconfiggere i bot che, anzi, stanno diventando sempre più parte integrante delle piattaforme.
La politica controversa di Elon Musk per combattere i bot su Twitter X, ora semplicemente X, continua a generare dibattiti. La sua decisione di introdurre una tassa simbolica di 1 dollaro annuale per i nuovi utenti suscita reazioni miste. Sebbene intesa come misura anti-bot, molti temono che scoraggi gli utenti genuini, rendendo la piattaforma meno accessibile.